Acne: diagnosi ed esami da fare

 

L'acne giovanile è un problema che attanaglia molti giovani, ragazzi e ragazze che purtroppo per molto tempo devono conviverci. Colpisce oltre il 90% degli adolescenti in modo più o meno grave, ed in alcuni casi continua a persistere anche in età adulta.

 

In questo portale abbiamo parlato sia di rimedi naturali in grado di combattere questo problema, sia di farmaci da utilizzare nei casi più gravi.

 

 

L’acne, che colpisce su larga scala anche gli adulti, può essere classificata in base all’intensità con cui si manifesta. Avremo pertanto acne grave, acne moderata e acne lieve. In base alla tipologia di lesione che si manifesta sulla pelle avremo comedoni, papule, pustole, cisti e così via.

L’acne può essere classificata anche in base alle cause che la provocano, potendo avere dunque una derivazione ormonale piuttosto che una da stress, e tanto altro ancora.

 

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Di seguito ci focalizzeremo sulle cause riconducibili all’acne e come si può giungere ad una diagnosi di questa patologia. Al contempo analizzeremo tutti i possibili esami che possono essere esperiti, mettendo in risalto l’importanza di dover consultare un medico dinanzi alla comparsa continua e massiccia di brufoli, macchie e comedoni.

 

La cause dell'acne

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Questo piccolo sunto sulla portata di un disturbo simile (antiestetico e da non sottovalutare dal punto di vista medico) serve a dimostrare come l’acne possa essere considerata una malattia multifattoriale. Sta di fatto che, ad oggi, la maggior parte delle diagnosi che si ottengono dagli specialisti concerne lo squilibrio ormonale.

Molti sono i problemi di salute che possono avere come conseguenza la comparsa di brufoli e macchie rosse, come un ciclo mestruale irregolare nelle donne, il sovrappeso o l’iperandrogenismo (ovvero un'eccessiva produzione di ormoni androgeni come il testosterone).

In base a quanto sinora detto, appare evidente che l’acne non è un problema da minimizzare a fronte del fatto che potrebbe essere il precursore di patologie molto più gravi come cisti ovariche, tumori dell’ipofisi o della tiroide e altre patologie più o meno rare.

 

 

La diagnosi dell’acne: partire dall'anamnesi del paziente

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Per riuscire ad ottenere una diagnosi precisa sul perché l’acne si è manifestata nel paziente, occorre rivolgersi ad uno specialista, ovvero ad un dermatologo.

Il medico, dall’alto della sua esperienza comincerà dall’anamnesi del paziente. In questo modo infatti lo specialista va a porre l’accento su eventuali segnali che nel corso del tempo sono comparsi nel soggetto (quasi sicuramente come campanelli d’allarme per patologie molto più serie di una semplice acne da stress).

Il dermatologo indaga dunque sulla storia clinica del paziente. Cerca di analizzare il suo stile di vita e stabilisce le possibili patologie di cui ha sofferto in passato. Non mancano poi i riferimenti alla storia clinica della famiglia, per capire se esistono possibili predisposizioni genetiche.

A primo impatto lo specialista non riscontra difficoltà a stabilire se l'eruzione cutanea sia o meno acne. Il problema sorge invece allorquando deve stabilirne origine e fattori che l’hanno provocata (a maggior ragione se si tratta di una paziente donna che ha superato l’adolescenza).

Per questo motivo, il medico passa al vaglio tutte le possibili ipotesi. Avrà bisogno dunque di sottoporre il paziente a degli esami per stabilire se si trova dinanzi ad una cattiva funzionalità di alcune ghiandole endocrine (produttrici di ormoni), in primis le surrenali e le ovaie. Oppure se la paziente soffre di una policistosi ovarica (trattasi cioè della presenza di cisti benigne e multiple a carico delle ovaie).

Questo vuol dire che, nella maggior parte dei casi, per diagnosticare le cause che provocano l’acne, oltre al dermatologo bisogna interpellare anche altri specialisti come endocrinologo, ginecologo, psicologo. In alcuni casi potrebbe essere valido anche l’aiuto di un estetista.

 

Gli esami del sangue

Sulla base delle informazioni accumulate nel corso della fase di anamnesi, il dermatologo propone al paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, per venire a capo del problema.

In primis vengono richiesti alcuni esami del sangue che servono a valutare il corretto (o meno) funzionamento di alcuni ormoni, tra i quali:

·        testosterone;

·        LH (ormone luteinizzante);

·       FSH (acronimo di FollicularStimolatingHormone). Rappresenta l’ormone follicolo stimolante emesso dall’ipofisi anteriore. Il suo ruolo è importante soprattutto dal punto di vista sessuale;

·        tutti gli altri ormoni eventuali di interesse per il caso specifico.

 

È molto importante tenere sotto controllo il livello di questi ormoni mediante gli esami del sangue. I risultati degli esami dovrebbere essere poi comunicati al proprio medico di famiglia che ha l'obbligo di archiviarli. Fortunantamente esistono anche tool online che permettono di gestire online gli esami ematochimici e che permettono finanche la stampa di vademecum (un esempio è Vademecum Analisi).

 

 

L’ecografia

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Oltre al dosaggio ormonale è importante anche far sottoporre il paziente ad ecografia, questo per verificare che l’acne non sia a sua volta sintomo di una patologia ovarica o dell’apparato riproduttore.

La paziente verrà dunque sottoposta ad un accertamento attraverso una sonda, che trascinata da un punto all’altro della parete addominale, consentirà al medico (di solito ginecologo) di visualizzare le immagini concernenti tutta l’area pelvica transaddominale o sovrapubica.

Più in particolare con questo esame è possibile andare alla radice del problema valutando lo stato di salute di molti organi, tra cui vescica, prostata, utero e ovaie. La vescica deve essere distesa e piena. Pertanto occorre che il paziente si prepari allo screening bevendo almeno mezzo litro d’acqua, due ore prima dell’esame (il che significa non urinare fino al momento della visita).

Il paziente viene fatto stendere in posizione supina per consentire alla sonda di registrare le immagini e riportarle sul monitor. È un esame per nulla invasivo, chedura tra i 15 ed i 20 minuti.

 

Qualche ultimo consiglio

Da quanto argomentato poc’anzi, viene spontaneo pensare che l’acne sia una patologia scaturente da altre molto più gravi. Ovviamente in caso di buon esito di tutti gli esami descritti nei paragrafi precedenti, vorrà dire che i brufoli, i comedoni, le macchie rosse, si manifestano per motivi non riconducibili a malattie quanto piuttosto per motivi legati allo stress o abitudini di vita non proprio salutari.

Chiunque soffra di acne deve sempre provvedere a consultare un medico per stabilire insieme la cura migliore adatta alla propria pelle. Ci sono donne che approfittano della pillola anti concezionale permantenere infatti bassi i livelli ormonali nel sangue, così da evitare la comparsa di acne da ciclo mestruale. Tuttavia qualunque tipologia di terapia deve essere seguita previo consulto di uno specialista.

È importante dunque rivolgersi ad un dermatologo sia per venire a capo del problema sia per prendersi cura della propria pelle nel migliore dei modi.

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