Brufoli sulla pelle del neonato

 

brufoli neonato

Quando sulla pelle del neonato di 1 mese, 2,3,4,5,6 e 10 mesi compaiono i brufoli, non allarmiamoci!. È una cosa del tutto naturale. Nonostante sia comune pensare che la pelle dei piccoli sia liscia, vellutata e sempre perfetta, questo quadro molto positivo non corrisponde propriamente alla realtà.
Sono molti i bambini infatti che, nei primi mesi, presentano sulla pelle una rete di brufoletti molto simile all'acne.
In realtà questo sfogo cutaneo viene causato proprio dagli stessi motivi per cui l'acne si forma sulla pelle degli adolescenti. I brufoli del neonato sono in pratica un'acne infantile che si può presentare sin dalle prime settimane.

 


I brufoli nel neonato sono infiammati e sono spesso accompagnati da un epidermide untuosa e inspessita. Non è il caso di preoccuparsi troppo, non si tratta di un allergia nè di una malattia infettiva. Al contrario di quanto molte donne pensano, non influisce la loro alimentazione sulla pelle del figlio.

Questo problema ormonale in linea di massima si presenta verso la terza settimana di vita del bambino. Alcune statistiche hanno dimostrato che ad essere colpiti sono principalmente i bambini di sesso maschile. In ogni caso scomparirà da sola, al massimo nel giro di qualche mese. La cosa importante è che la pelle del bambino sia tenuta sempre ben pulita. Il prodotto da utilizzare sulla pelle del neonato, quando si presentano i brufoli, è il detergente liquido neutro. È sconsigliato l'utilizzo di creme in quanto potrebbero far aumentare l'uscita di sebo, altrimenti l'epidermide smetterebbe di respirare peggiorando la condizione dell'acne infantile.

 


Forse è scontato, ma è bene ricordarsi che, per non lasciare segni e cicatrici, i brufoli nel neonato non vanno spremuti. Questi tipi di brufoli sono facili da riconoscere perché sono generalmente di due tipi: rigonfiamenti infiammati (le papule), oppure dei semplici puntini bianchi (le pustole).
Il motivo per cui i brufoli si presentano sulla candida pelle del neonato è legato alla produzione di estrogeni (ormoni femminili) da parte della madre nel periodo della gravidanza. Il bambino, quando si trova nel ventre della madre, entra in contatto con il sangue della madre. Al momento della nascita risulta del tutto naturale che il piccolo possieda ancora molti ormoni, i quali vanno ad infiammare i bulbi piliferi.

 

 

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